mercoledì 24 settembre 2008

oumar- Il ragazzo senegalese


Cominciare a pensare
a vedere
cominciare qualcosa
che non sappia
di polvere marcia
al di là delle fedi
dove ci rifugiamo
al di là dei paesi
dove continuiamo a cercare
al di là di noi stessi
forse non importa poi tanto
sapere chi ci calpesta
o dove sono nascoste
le nostre anime
stanche
io credo
io credo
io credo
che qualcuno possa volermi
per fratello e penso
che non sarebbe troppo difficile
nenche per lui
ma sono stanco di parole
sono molto stanco
e i miei fratelli sono stanchi
e le case e le ossa e i bambini
e i sorrisi
e i bicchieri
siamo tutti stanti
di parole........

martedì 2 settembre 2008

E liberaci dal senso di colpa


Come Anna Kareninina personaggio emblematico che per amore si è inflitta riuncie e sacrifici, nessuno ne è immune e quando scatta perdiamo qualsiasi lucidità .
Quale via d'uscità? Spiazzando il ricattatore dentro noi stessi,non segregando la propria autostima rispetto ai propri desideri.

martedì 29 luglio 2008

giovedì 3 luglio 2008

Palpiti del cuore


"Gli amanti che passano la vita insieme non sanno dire che cosa vogliono l'uno dall'altro. Non si può certo credere che solo per il commercio dei piaceri carnali essi provino una passione così ardente a essere insieme.
E' allora evidente che l'anima di ciascuno vuole altra cosa che non è capace di dire, e perciò la esprime con vaghi presagi, o come divinando da un fondo enigmatico e buio"
......Platone

domenica 29 giugno 2008

mercoledì 4 giugno 2008

Charlotte Salomon. Una donna destinata alla morte



"E con gli occhi appena svegli dal sogno, vide tutta la bellezza attorno a sè, vide il mare, sentì i sole,e seppe che era necessario per lei svanire per un po' dalla vita, e fare qualsiasi sacrificio per creare dal profondo un mondo nuovo, suo".







Usò il giallo, il rosso e il blu , descrivendo la sua breve vita di ebrea colta, nella Berlino degli anni Venti.
Fu immediatamente invitata alla camera a gas insieme al marito Alexander Nagler. Si erano innamorati e Alexander riusci a procurarsi un passaporto falso senza la stampigliatura "ebreo" quando andò alla polizia per ottenere la licenza di matrimonio gli fu negata perché, come ariano gli era proibito sposare un'ebrea. Allora si autodenunciò e riuscì a sposare Charlotte nel municipio di Nizza . Sapendo di essere braccati si nascosero in un appartamento imprestato da amici, ma non riuscirono a stare lontani dalla villa di Villefranche, dove si erano incontrati e innamorati. E li furono catturati tre mesi dopo.Charlotte aveva 26 anni ed era incinta di 4 mesi. Era un'artista e, come presaga del suo destino, negli ultimi tre ani aveva dipinto febbrilmente più di mille guache, che comprendevano una specie di operetta con scene, testi e indicazioni di brani musicali. L'aveva intitolata Vita? O teatro? e usando solo tre colori, il rosso, il blu, il giallo, sapientemente mischiati aveva raccontato la sua storia, la storia della sua famiglia ebrea integrata, colta e abbiente, nella Berlino degli anni 20, il dilagare e poi la vittoria del nazionalsocialismo, le prime svastiche, la prime persecuzioni, la fuga in Francia

giovedì 8 maggio 2008

il valore di una foto


Dite: " E' faticoso frequentare i bambini."

Avete ragione!

Poi aggiungete:"Perchè bisogna mettersi al loro livello,abbassarsi,inclinarsi,curvarsi,farsi piccoli".

Ora avete torto. Non è questo che più stanca.

E' piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi fino all'altezza dei loro sentimenti.

Tirarsi,allungarsi,alzarsi sulla punta dei piedi.

Per non ferirli.

martedì 29 aprile 2008

aveva un male incurabile:lapassione di tenere sempre gli occhi aperti




"Non muoverti,lascia che ti guardi,lasciami fare." Non si stanca mai di contemplarla, è passato talmente tanto tempo dall'ultima volta che l'ha avuta tutta per se! I suoi occhi non sanno distogliersi dal magnifico seno, i fianchi,forti,dominatori,ampi,dalla sua testa così fiera, dai suoi occhi sprizzanti intelligenza. Perché è intelligente, più di lui, dotata d'intuito, e poi ha letto molto, molto più di lui. A volte prova addirittura un poco di invidia per quella gioventù, fors'anche per quell'incoscienza, per quelle energie, ma è impaurito dalla sua coscienza, dalla parte più profonda del suo "io": teme di esserne giudicato, di perdere un giorno l'ammirazione
di cui è oggetto, di non ricevere più su di sé quello sguardo pieno di stupore infantile che lei ha in certi momenti, quella fiducia totale che ripone in lui con tutta se stessa. La guarda perché, in quell'istante, lei gli sta donando anche l'anima. Le sfiora con delicatezza il seno: raramente gli
è capitato di vedere un corpo altrettanto, incline all'amore....

mercoledì 9 aprile 2008

mercoledì 12 marzo 2008

lunedì 3 marzo 2008

Ritratti infantili di Bill Cosby "Da piccoli"


Sono stato bambino in un'epoca in cui i bambini si divertivano senza tregua, in cui l'esercizio fisico di ogni bambino consisteva nel cercare un'altro bambino.
Il bambino di oggi dice ai genitori <>.
Se io l'avessi mai detto a mio padre, lui mi avrebbe risposto sorridendo : .

Per essere giusto con mio padre, devo ammettere che il poveretto passò molti anni a tormentarsi con un interrogativo al quale nessun genitore è mai stato in grado di rispondere:
Cosa c'è che non va in qual ragazzo?
Per qualche motivo tutte le cose che sembravano tenere e simpatiche quando le faceva Huck Finn perdevano tutto il loro fascino quando le facevo io: Mark Twain avrebbe apprezzato la rana che misi nel latte di mio padre, ma mio padre non dimostrava alcun interesse negli esponenti della fauna acquatica per colazione.


Certo , mamma ,esclamai dirigendomi verso il bagno dove avrei compiuto uno dei rituali prediletti dell'infanzia, cioè la finzione del lavaggio delle mani. Per prima cosa, aprii il rubinetto e spruzzai l'acqua sul lavandino, sulla mensola in alto e sull'armadietto delle medicine (sembrava che avesse piovuto da poco); poi bagnai il sapone, la prima cosa che una madre controlla se sospetta che il proprio figlio si sia recato in bagno solo per una visita di rito. Infine, inzuppai con cura mezzo asciugamano e lo spiegazzai per bene. Questa grandiosa messinscena richiese naturalmente molto tempo, più di quello che io avrei impiegato a lavarmi le mani, ma si trattava di una questione di principio.

sabato 23 febbraio 2008

Un quaderno di schizzi antichi (Apollinaire)


Un quaderno di schizzi antichi
Pieno di ritratti di giovani donne
Un vecchio vino il cui gusto squisito
In cambio reclama digiuni
Ecco anche la gioia di ascoltare
Antiche tenere musiche
E questo incanto ancora nuovo
Tirar del nuovo dal vecchio cervello
Avere vecchi libri vecchi amici
Godere i giorni maturi dell'autunno
Ecco tutti i piaceri fuorché
Quello che sempre ci stupisce
Ciò che chiamiamo amore
Per cui tutto conosce il ritorno
E la partenza la notte e il giorno.
vivere e morire o meglio o peggio.

lunedì 18 febbraio 2008

trasloco

Scambi sul ponte
PARIGI Tutto è cominciato con uno scatolone di cianfrusaglie, abbandonato dopo un trasloco. Oggetti che hanno ritrovato vita e proprietario con il Grand Don, appuntamento mensile per chi crede che comprare non sia sempre necessario, e che donare e ricevere faccia bene allo spirito. Oltre che al portafoglio

di Bérénice Debras

Foto di Cecilia Garroni Parisi

Sul Pont Marie, a Parigi - tra l'Île Saint-Louis e la Rive Droite - Enzo, un giovanotto robusto, apostrofa i passanti: "Buongiorno, prendete pure qualcosa, non si paga!". Una coppia si allontana in fretta, una ragazza che cammina spedita solleva gli occhi al cielo e attraversa per fuggire il prima possibile. Il gratis fa paura. Altri, più temerari, si avvicinano al parapetto del ponte. Una pipa rotta, dei filtri per la pipa stessa, bigodini, un filtro da caffè color blu cielo. È in mezzo a tesori simili, e bizzarri, che Willye, uno studente messicano di Scienze politiche, ha trovato un libro di diritto costituzionale. "Arriva a proposito, ne avevo bisogno". Mostra poi un cd di Beethoven, scovato tra una pila di abiti. Una sua amica italiana ha messo le mani su due maschere di carta, carine ma leggermente sgualcite. L'idea è nata da una banale storia di trasloco, quando uno scatolone, pieno di paccottiglia che nessuno voleva, è rimasto sul marciapiede a due passi dal ponte. Invece di mettere tutto nella spazzatura, gli amici che avevano traslocato poggiarono gli oggetti sulla balaustra del ponte, e in un battibaleno questi sparirono. "Ci siamo detti che occorreva ritualizzare l'evento", dice Enzo, 30 anni. Così è nato e ha preso vita un sito internet con cui si invitano le persone a venire, a dare e a prendere. Il Grand Don (il Grande Dono) si organizza circa ogni due mesi e mezzo, ma nessuno ne rivendica la paternità. "Non c'è un capo", fa notare Enzo, felicissimo quando altrove sorgono iniziative dello stesso tipo. Sono le tre e mezzo. Sul ponte si sente un freddo umido. Informata da una trasmissione alla radio, la gente è accorsa numerosa, alcuni per approfittarne, altri davvero interessati a dare e condividere. Enzo riprende la sua caccia al dono con i passanti. "Signore, per cortesia, si fermi, è il Grand Don". "Ah, e che idea sarebbe?", domanda l'uomo con il mantello. "Si tratta di condividere e di accettare un regalo". L'uomo ribatte "Ah! No, grazie!", e se ne va. Avrà più fortuna con una signora dai capelli corti e bianchi, accompagnata dalla figlia. "È una trovata insolita, in una società dove tutto si compra. Mi associo!". E si allontana con un innaffiatoio di plastica rossa. "Io mi libero di questo cappello perché non voglio assomigliare a Mobutu! D'accordo, non è vera pelliccia, ma a qualcuno può star meglio". Patricia, 44 anni, fa l'inventario di ciò che ha portato. "Questa borsa di finto coccodrillo apparteneva alla mamma di un musicista, un mio ex. È da signora, io non porto queste cose". Non ha nemmeno finito di dirlo, che la borsa è andata. Rubata? Arraffata? "Peccato, mi sarebbe piaciuto conoscere la persona che l'ha presa", dice Patricia con tono di rimpianto. A pochi metri, Enzo riprende i suoi adescamenti. Mathieu, 20 anni, ha le orecchie coperte da una cuffia che manda rap, ma ci sente ugualmente e quasi si innervosisce: "Non ho bisogno che mi si regali qualcosa: lavoro, e quello che voglio me lo compro!". Più in là, davanti alla sua "bancarella", Bernard parla di una signora che ha preso da lui un libro: Come evitare amore e matrimonio. È una lettura che può salvare una vita, ha detto lui. "Ma evitare l'amore è un peccato", pare gli abbia risposto lei con un filo di voce. Bernard è arrivato con la sua compagna Chantal, iscritta a tutti i movimenti alternativi. "Faccio già parte di un mercatino, è la stessa cosa". Cita Milpot, Mauss, Maizon e Peuplade (siti Internet che promuovono un consumo diverso). Ma la temperatura scende, e i due fanno fagotto. O meglio, lasciano tutto e se ne vanno. Non sempre il Grand Don attira molta gente. Dipende tutto dal tempo, come spiega Grégoire, giornalista e pioniere dell'iniziativa: "L'ultima volta c'era un vento incredibile, volava tutto e faceva anche molto freddo. Eravamo solo in quattro. A volte però siamo in settanta". Grégoire si ricorda delle sue prime volte. "All'inizio chiedevamo alle persone di prendere un solo oggetto, affinché se ne apprezzasse maggiormente il valore. E stavamo lì a discutere sul significato del regalo. Oggi le persone si servono da sole, e si discute un po' meno". Grégoire giocherella con un salvagente blu prima di posarlo. Su un ponte un salvagente può sempre servire, no? Enzo invece ha l'aria insoddisfatta. Crede che siano passati dei predoni, venuti senza essere minimamente interessati allo scambio o alla condivisione. "Si sono serviti, rivolgendoci al massimo una parola". All'orizzonte si scorgono tanti passanti e nemmeno un poliziotto. "Comunque, non facciamo nulla di illegale, perché qui non si vende nulla. Si regala", fa notare Enzo. Per lui, la storia più bella del Grand Don è quella dei quattro monaci arrivati con saio e sandali. Non volevano partecipare: avendo fatto voto di povertà non potevano accettare niente. Si sono allontanati, hanno parlato un momento tra di loro e sono tornati per dirmi: "Sono tre anni che abbiamo tre ciotole, e siamo quattro. Prenderemmo la ciotola, per averne una ciascuno". E se ne sono andati meditando sul senso del regalo. Sul ponte cade la notte, glaciale. Dei calzoncini grigi, non pulitissimi, sono ancora lì, come una giacca in velluto nero. Gli organizzatori mettono via gli oggetti che non hanno trovato nuovi padroni: andranno per il prossimo appuntamento. Quando sarà? Non lo sanno ancora, ora sono a riposo. Per saperlo c'è però un sito: http://granddon.free.fr.

sabato 2 febbraio 2008

Emozioni


"La mia anima è una misteriosa orchestra, non so quali strumenti suoni e strida dentro di me: corde,arpe,timpani e tamburi.
Mi conosco come una sinfonia.
(Fernando Pessoa)




L'emozione non la vediamo,non la pensiamo:la sentiamo .
L'emozione è il segnale di qualcosa dentro di noi.

sabato 26 gennaio 2008

posta letteraria (wislawa szymborska)


"Datemi una qualche, speranza di poter essere pubblicato o almeno qualche parola di conforto.."
Dopo aver letto,dobbiamo scegliere la seconda ipotesi.Attenzione dunque,La stiamo consolando:l'attende una sorte meravigliosa, la sorte di lettore, e di lettore della miglior specie,perchè disinteressato;la sorte di amante della letteratura il quale sarà sempre il suo partner principale, ossia non colui che deve conquistare, ma che è conquistato. Lei leggerà di tutto per il solo piacere di leggere, non per studiare gli "artifici", non per chiedersi se qua e là si potrebbe scrivere meglio oppure altrettanto bene, ma in un modo diverso. Senza l'invidia, gli stati di depressione e gli attacchi di diffidenza che colgono il lettore che si cimenta con lo scrivere.
Dante sarà per Lei Dante, a prescindere dal fatto che avesse o non avesse una zia nella casa editrice.
Di notte non si tormenterà chiedendosi perchè il Signor x, che non scrive in rima, è stato pubblicato, mentre Lei, che ha rimato tutto quanto e contato le sillabe con le dita, non ha avuto neppure una parola di risposta. Non Le importerà proprio niente delle smorfie del redattore, e niente, oppure non così tanto, dei capricci delle varie "fasi". Bè, e poi godrà di un non piccolo vantaggio: spesso si dice "scrittore mancato", mai "lettore mancato". Certo, esistono schiere di lettori mancati-naturalmente Lei non fa parte di quella cerchia - ma in qualche modo se la passano liscia; se invece qualcuno scrive e la cosa non gli riesce
bene, subito tutti intorno ammiccano e sospirano.In questo caso non si può fare troppo affidamento neppure sulla propria ragazza.E allora? Si sente come un re? Senza dubbio.

domenica 20 gennaio 2008

giardino garzoni






Appena si entra nel giardino si incontrano bellissime aiuole fiorite, statue e due grandi vasche circolari. Camminando si arriva davanti alle due maestose scalinate a doppia rampa caratterizzate da un complesso sistema idraulico che alimenta i giochi d'acqua.
Attraverso le scalinate si raggiungono le tre terrazze superiori. Al di là l'impressionante scala d'acqua, fiancheggiata da due statue di donne che rappresentano le due eterne rivali: Lucca e Firenze
All'estrema cima si trova la statua della Fama che soffia in una conchiglia, dalla quale scaturisce un getto che traccia un arco altissimo. A fianco del percorso principale del giardino, ci si può addentrare in moltissimi altri viali e vialetti laterali per scoprirne le meraviglie tra i profumi delle essenze, i giochi di ombre e luci dati dalle vegetazioni, il mistero dei labirinti, il fascino delle sculture

martedì 15 gennaio 2008


Gradini dell'occhio
Attraverso le sbarre delle forme.
Una scala senza fine
Il riposo inesistente
Un gradino è nascosto da una nuvola
Un altro da un grande coltello
Un altro da un albero che si srotola
Come un tappeto
Senza gesti
Tutti i gradini sono nascosti
Hanno seminato verdi foglie
Immensi campi foreste sottratte
al tramonto delle ringhiere di piombo
A livello delle radure
Nel latte lieve del mattino
La sabbia sazia i raggi
Le sagome degli specchi
Le loro smorte spalle fredde
I loro sorrisi decorativi
L'albero ha colore di frutto invulnerabile

1935 (gli occhi fertili - Rene Magritte)

lunedì 14 gennaio 2008

E CHE COSA E' UNA ROSA (J.W.Goethe)


E che cosa è una rosa, ora si sa;
ora,passata l'età delle rose.
Sullo spino ne brilla ultima una
e tutta sola tutti i fiori ha in sè

giovedì 10 gennaio 2008

legami



Le scarpe nere con tacco alto cinturino e fibbia
intorno al collo, donavano a quella bambina,lo
sguardo attento di chi voleva emanciparsi
da quell' insolito legame

l'odore della nebbia





Nebbia grigio candore
Nebbia che i sensi offuschi
Nebbia che annebbi i ricordi
anche quelli più vicini
Passeggiare accanto a te
e non sentirsi soli
è il commiato più eclatante
di questo sguardo

lunedì 7 gennaio 2008

La Felicità - da

e' una curiosa sensazione essere alzati a quest'ora............

giovedì 3 gennaio 2008

NOUVELLE VAGUE