sabato 26 gennaio 2008

posta letteraria (wislawa szymborska)


"Datemi una qualche, speranza di poter essere pubblicato o almeno qualche parola di conforto.."
Dopo aver letto,dobbiamo scegliere la seconda ipotesi.Attenzione dunque,La stiamo consolando:l'attende una sorte meravigliosa, la sorte di lettore, e di lettore della miglior specie,perchè disinteressato;la sorte di amante della letteratura il quale sarà sempre il suo partner principale, ossia non colui che deve conquistare, ma che è conquistato. Lei leggerà di tutto per il solo piacere di leggere, non per studiare gli "artifici", non per chiedersi se qua e là si potrebbe scrivere meglio oppure altrettanto bene, ma in un modo diverso. Senza l'invidia, gli stati di depressione e gli attacchi di diffidenza che colgono il lettore che si cimenta con lo scrivere.
Dante sarà per Lei Dante, a prescindere dal fatto che avesse o non avesse una zia nella casa editrice.
Di notte non si tormenterà chiedendosi perchè il Signor x, che non scrive in rima, è stato pubblicato, mentre Lei, che ha rimato tutto quanto e contato le sillabe con le dita, non ha avuto neppure una parola di risposta. Non Le importerà proprio niente delle smorfie del redattore, e niente, oppure non così tanto, dei capricci delle varie "fasi". Bè, e poi godrà di un non piccolo vantaggio: spesso si dice "scrittore mancato", mai "lettore mancato". Certo, esistono schiere di lettori mancati-naturalmente Lei non fa parte di quella cerchia - ma in qualche modo se la passano liscia; se invece qualcuno scrive e la cosa non gli riesce
bene, subito tutti intorno ammiccano e sospirano.In questo caso non si può fare troppo affidamento neppure sulla propria ragazza.E allora? Si sente come un re? Senza dubbio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'inutilità di ogni cosa
non poteva pagarla il sorriso di chi stava accanto
e ti parlava dolcemente.
L'inutilità di ogni cosa

il bicchiere vuoto che più non si riempie
il giro di ballo che non farai più
la fine di tutto di tutto
era gridata
terribilmente dal sole infuocato
dal cuore in pezzi.
Non avevo chiesto amici
né amore né il senso della vita
ché vale più il sapore di morte.
Per un certo tempo almeno
e ci si crede di essere al sicuro nella propria tensione
fuori dalla banalità
e ci si crede uomini, veri.
Finché per tutti non arriva la resa dei conti
e che tutti assaggeranno un calibro 45
senza vinti e vincitori come nei western all'italiana
ma scopri che potevi fare anche tu il fesso
il dritto il furbo
tanto non ci si guadagna niente ad essere diverso
a sbandierare di avere una coscienza.
La notte cadde per tutti
il bimbo col dito in bocca
l'uomo ubriaco la puttana
e chi aveva i brividi delle tenebre.
L'inutilità delle cose
l'inutilità di tutto
la fine che solo è nostra
eternamente
inutile condanna.

Paola

NOUVELLE VAGUE